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Aspettando Natale

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Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni
Oscar Wilde

Il Natale è ormai alle porte. Da settimane respiriamo l’aria di questa felice festività.
Luci, addobbi e canti natalizi ci circondano, per non parlare di quell’aroma di panettone appena sfornato e delle delizie di cioccolato che ad ogni angolo di strada fanno venire l’acquolina in bocca.

Qualche anno fa è stato pubblicato un lavoro sul N Engl J Med (Studio prospettico sull’aumento di peso delle vacanze) da cui è risultato che più della metà del peso che acquistiamo durante l’anno viene per un buon 12% dalle festività natalizie!

Nell’immaginario collettivo un aumento di peso è normale con l’inverno: saranno mica quei “piccoli” sgarri dal 2 di dicembre al 6 di gennaio a fare la differenza! Quanti di voi danno la colpa al freddo e al corpo che si protegge per la stagione invernale? Falso, non siamo gatti!

Non ci credete? Conoscete il Giappone?

Sappiamo tutti quanto laborioso e preciso sia il popolo giapponese, esempio stimato da tutto il mondo per la correttezza con cui si distingue in tutti i campi. Eppure, nonostante tutto, c’è un periodo dell’anno in cui il ferreo equilibrio che muove gli ingranaggi della loro economia subisce un black out quasi totale. Trattasi della Golden Week, ovvero la settimana d’oro che si celebra in primavera. Tutta la Nazione entra in festa, è uno spettacolo inusuale e originale.

Ebbene, è in questo periodo che si registra un aumento di peso nella popolazione giapponese, non in inverno!

La dura verità è che sono proprio le feste a farci ingrassare, cioè… contribuiscono a quel 12% in più!

Superficialmente parlando la spiegazione sembrerebbe fin troppo banale. Si mangia di più, si beve di più, ci si muove meno, il pancreas soffre ed il colesterolo se la ride. Il problema è molto più complesso.

La composizione dei cibi presente sulle tavole delle feste è più allettante per il nostro cervello, piuttosto che un gambo di sedano… e questo è il frutto di milioni di anni di evoluzione.

La vicinanza al cibo con porzioni super size, etichette colorate, sapori diversi crea quello che viene definito “ambiente obesogeno”. Raggiunta la sazietà, continuare a mangiare sarà sicuramente più facile con i cibi a portata di mano!

Difficoltà a capire quando siamo sazi. Il centro della sazietà è una struttura anatomica che si trova nel tronco cerebrale, riceve informazioni dal nostro tratto digestivo, viene informato sul cibo che abbiamo ingerito ed utilizza tutti questi dati per determinare la sensazione di pienezza. Peccato che il senso di sazietà non dipenda dal numero di calorie ingerite! Anzi, più il cibo è calorico, meno acqua e fibre contiene, minore sarà il senso di sazietà.

Non disperate, il prossimo articolo vi fornirà delle strategie per combattere i meccanismi del nostro cervello e vivere in maniera serena questo periodo dell’anno, sempre con il sorriso!

Dott.ssa Maria De Marinis