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L’acqua come alimento

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Ciò che rende il deserto bello è che da qualche parte nasconde un pozzo.
Antoine de Saint-Exupery

Acqua: elemento primario, essenziale, fondamentale, compagna di vita.

Tra i vari fattori che concorrono positivamente al raggiungimento di uno stato di salute ottimale, un posto di primaria importanza, tra quelli nutrizionali, spetta all’idratazione.

Soddisfare il fabbisogno idrico dell’organismo è una necessità quotidiana irrinunciabile; durante la nostra vita consumiamo l’equivalente di acqua di 600 volte il peso corporeo.

Tutte le cellule del nostro organismo necessitano di acqua per esplicare le loro funzioni vitali; attraverso il sangue ed il sistema linfatico l’acqua trasporta nutrienti e ossigeno alle cellule e rimuove i prodotti di rifiuto. Regola il volume cellulare, la temperatura corporea ed è indispensabile per la digestione.

Il fabbisogno idrico totale giornaliero varia per ogni individuo a seconda dell’età, del sesso, del quoziente energetico, del contenuto minerale della dieta, della temperatura e dell’umidità ambientale, dell’intensità e del tipo di attività fisica e della temperatura corporea.

I Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Energia e Nutrienti per la popolazione italiana (LARN) ci suggeriscono di bere 1 ml di acqua ogni kcal consumata. Più semplicemente si può applicare la seguente formula: peso corporeo in kg x 0,03 = litri di acqua necessari quotidianamente. Quindi, per un uomo di 80 kg sono necessari 2,4 litri di acqua al giorno. Dal fabbisogno, togliamo l’acqua “endogena” e l’acqua ricavata dai cibi per un totale di circa 0,4-0,6 litri perindividuare la quantità opportuna di Acqua giornaliera (da 1,4 a 1,8 litri).

È particolarmente importante aumentare l’apporto idrico durante i mesi estivi e quando si fa sport, in modo da recuperare l’acqua persa con la sudorazione. La necessità di acqua aumenta anche in tutte le occasioni in cui si ha un incremento della sudorazione, oltre all’attività fisica: stati febbrili e climi particolarmente caldi. Nel caso di perdite idriche dovute a diarrea o vomito.

L’acqua che beviamo non è solo composta da idrogeno e ossigeno, ma essa è una soluzione di minerali e di conseguenza un vero e proprio alimento che la natura ci offre.

I minerali disciolti nell’acqua, presenti in quantità diversa a seconda della provenienza dell’acqua, sono assorbiti dal nostro organismo allo stesso modo in cui vengono assimilati i minerali presenti negli alimenti.

Le ultime Linee Guida dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) hanno aggiunto il capitolo che sancisce proprio l’importanza dell’idratarsi in modo corretto. Anche nella nuova piramide alimentare della Dieta Mediterranea moderna, edita dall’INRAN nel 2009, alla base è stata inserita l’acqua.

L’acqua che si beve appartiene a categorie diverse: acqua di rubinetto, trattata (purificata, filtrata, gasificata), di sorgente e acqua minerale naturale.

Acque trattate ed acque minerali hanno valenze molto diverse: le prime rispondono ad una esigenza primaria quale quella di bere; le seconde, oltre a dissetare, svolgono un ruolo salutistico che varia da acqua ad acqua, in base alla singola, specifica composizione chimico-fisica.

In gravidanza, per esempio,si consiglia di bere 2 litri al giorno di acqua con un valore di residuo fisso inferiore a 200 mg/l e con valori di nitrati non superiori a 10 mg/ alternandola con acque calciche.

Durante l’allattamento l’apporto idrico deve considerare l’aumentato fabbisogno di minerali, soprattutto di calcio, oltre al ripristino della quota di liquidi persa con l’allattamento stesso. L’accorgimento è di alternare un’acqua oligominerale con una a media mineralizzazione calcica e/o ferruginosa.

Per la diluizione dei latti in polvere la scelta obbligata ricade su acque minimamente mineralizzate, praticamente prive di Sali per non alterare la formula appositamente bilanciata dell’alimento.

Lo sportivo, al termine della gara o dello sforzo, trae vantaggio dall’uso di un’acqua mineralizzata, bicarbonato-alcalino-terrosa, sia per reintegrare la perdita di liquidi e di Sali dovuta alla sudorazione, sia per favorire l’eliminazione delle scorie azotate e correggere l’acidosi determinata dalla fatica muscolare.

In tutte le forme di stipsi è di fondamentale importanza un corretto apporto di fibre e soprattutto di acqua. Sono particolarmente indicate quelle acque fortemente mineralizzate, cloruro sodiche e ricche di ioni solfato, magnesio e calcio.

Il consumo di un’acqua con caratteristiche particolari non è privo di controindicazioni, quindi è saggio consultare il medico.

Infine la presenza di nitrati nelle acque può diventare un pericolo per la salute. I nitrati sono sostanze presenti normalmente in concentrazioni minime e non pericolose. Tuttavia il massiccio impiego di fertilizzanti in agricoltura può causare la penetrazione nel terreno di questi ed altri composti azotati, con conseguente inquinamento delle falde acquifere. Se assunti in eccesso i nitrati possono seriamente ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue, con conseguenze pericolose soprattutto per i neonati.

Curiosità: sapevate che in ristoranti e locali di tendenza “WATER BAR” esiste la carta delle acque? E con tanto di Sommelier dell’acqua minerale!

Liquido trasparente, incolore, inodore, insapore, sfuggente, impalpabile, neutro per natura, eppure nel mondo post-moderno in cui tutto diventa anzitutto immagine, anche l’acqua ne ha trovata una e da neutra è diventata “polisensoriale“.

Bere un bicchiere d’acqua non è più semplice come bere un bicchiere d’acqua …

à la santé!

Dott.ssa Maria De Marinis