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Carboidrati e diabete: un problema di quantità o di qualità?

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carboidrati e diabete

Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro.
Friedrich Nietzsche

Nella relazione fra carboidrati e diabete conta più la quantità o la qualità?

Se una persona soffre di diabete, o se vuole semplicemente seguire una dieta non diabetogena, avrà tutto l’interesse a sapere se i cibi che mette in tavola sono tutti uguali nel rapporto con questa malattia, oppure se ce ne sono alcuni che è meglio evitare ed altri da preferire.

Il rapporto fra amidi e fibre da cereali è un nuovo criterio per decidere che cosa portare in tavola secondo i ricercatori della Harvard T.H.Chan School of Public Health di Boston che hanno condotto uno studio sull’amido e sulle fibre provenienti da diversi alimenti.
I risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition.

I ricercatori hanno visto che l’apporto totale di carboidrati non è risultato associato con l’insorgenza di diabete; al contrario il rischio aumentava in presenza di elevati consumi di amido o di bassi consumi di fibra.

Il risultato più evidente è stato che, se la quantità di amido ingerita (grammi di amido) era superiore alla quantità di fibre (grammi di fibra), il rischio di avere il diabete aumentava significativamente.
Il tutto, indipendentemente dall’apporto totale di carboidrati ingeriti.
Quindi il migliore parametro per predire l’insorgenza della malattia è il rapporto fra amido e fibra proveniente dai cereali: quando tale rapporto risulta più elevato, il rischio di diabete aumenta significativamente.

Questa ricerca valorizza gli alimenti a base di cereali integrali, scarsamente utilizzati nel nostro Paese, e potrebbe indurre a un ampliamento della varietà dei cereali presenti sulle nostre tavole: non più quasi esclusivamente frumento, riso e mais, ma anche segale, orzo e avena, che hanno un elevato contenuto di fibre, in particolare di quelle solubili, che aiutano a controllare la sazietà e la risposta glicemica postprandiale, contribuendo a ridurre il rischio di sovrappeso e di diabete.

Non ha senso “temere” i carboidrati: scegliere gli alimenti ricchi in fibre o con basso indice glicemico (come pasta e riso parboiled) non solo non aumenta, ma riduce il rischio di diabete.

Alimenti ricchi in fibre o con basso indice glicemico, come la segale e l’avena contribuiscono a prevenire il diabete.

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Dott.ssa Maria De Marinis