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Estate e sicurezza alimentare

estate e sicurezza

estate e sicurezza

Lascia che la vita sia bella come i fiori d’estate e la morte come le foglie d’autunno.
Rabindranath Tagore

In estate, con le alte temperature, è fondamentale conservare i cibi in maniera adeguata.

Prima c’erano il ghiaccio, la neve, le buche scavate nella terra e le cantine…oggi è diventato un elettrodomestico fondamentale nelle nostre cucine: stiamo proprio parlando del frigorifero.

Frutta, verdura, carne, pesce, uova, yogurt, formaggi… tanti alimenti così diversi coabitano all’interno della stessa struttura.

Non bisogna sottovalutare la gestione casalinga degli alimenti (igiene dell’ambiente domestico, preparazione e conservazione dei cibi) perché, dal momento dell’acquisto, la sicurezza alimentare dipende da noi, cioè dalla corretta gestione in ambito domestico degli alimenti.

La corretta conservazione è importante, non solo per la nostra salute, ma anche per garantire le proprietà organolettiche dell’alimento stesso, ossia l’insieme delle sue caratteristiche fisiche e chimiche (sapore, odore, aspetto, consistenza) e le caratteristiche nutrizionali; possono subire alterazioni quali/quantitative le proteine, gli zuccheri, i grassi, ma anche le vitamine, i sali minerali, l’acqua contenuti nei cibi.

Il frigorifero è il tuo grande alleato per la conservazione dei cibi deperibili e rappresenta l’ultimo anello della cosiddetta “catena del freddo“. E’ importante assicurare la giusta temperatura di conservazione dei prodotti in tutte le fasi, dalla produzione fino a casa tua.

Una volta prelevati dal banco frigo del supermercato, conserva gli alimenti alla giusta temperatura, in modo da limitarne la proliferazione dei microrganismi all’interno e sulla loro superficie.

Per conservare al meglio l’aroma e la freschezza degli alimenti è opportuno avvolgerli in pellicole per alimenti o riporli in opportuni recipienti.

Gli alimenti vengono distinti in:

  • alimenti stabili
    non necessitano di essere tenuti in frigorifero e possono essere conservati bene a temperatura ambiente (la pasta, il pane, i legumi secchi, lo scatolame)
  • alimenti deperibili
    devono essere riposti in frigorifero per la loro conservazione e consumati entro pochi giorni dall’acquisto (prodotti freschi e crudi)
  • alimenti surgelati o congelati
    devono essere conservati nel congelatore fino al momento del loro utilizzo.

 

Conservare, per quanto tempo?

A darci indicazioni sul tempo in cui un alimento rimane salubre, è la data di scadenza oppure il termine minimo di conservazione.

Sembrano sinonimi, in realtà, i due termini non devono essere confusi.

La “scadenza” è la data fino a cui l’alimento può essere venduto e deve essere consumato. Entro tale data il produttore garantisce la salubrità e le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto. Viene indicata con la dicitura “da consumarsi entro …” (data). Di solito si usa per alimenti che si degradano facilmente e devono essere consumati entro la data indicata.

Il “termine minimo di conservazione” (TMC) è la data fino a cui l’alimento mantiene le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione.
Viene indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro …” (data).
Indica per quanto tempo l’alimento può essere consumato senza alcun rischio.
Si usa per gli alimenti che possono essere conservati più a lungo (come i cereali, il riso, le spezie). Non è pericoloso consumare un prodotto dopo tale data, ma l’alimento in questione può aver perso alcune proprietà organolettiche, come sapore e consistenza.

 

Occhio alla temperatura!

Indipendentemente dalle dimensioni, il frigorifero ha di solito una temperatura generale compresa tra 1 e 4°C, che varia però a seconda del ripiano in cui ci troviamo. Ecco la genialità e la comodità di questo elettrodomestico e della sua tecnologia interna!
Sfruttando questa diversità si possono conservare in maniera ottimale tutti i cibi collocandoli nel ripiano che ha la loro temperatura ottimale di conservazione.

Il RIPIANO INFERIORE è la zona più fredda: la temperatura è di circa +2°C. E’ ideale per sistemare la carne e il pesce crudi.

Il RIPIANO CENTRALE. Salendo la temperatura aumenta arrivando a 4-5°C, clima a cui stanno bene

  • le preparazioni già cotte (verdure, minestroni, arrosti…),
  • gli avanzi e le confezioni di affettati già aperte,
  • i latticini (formaggi freschi, latte fresco o a lunga conservazione aperto), gli yogurt e la pasta fresca (tagliatelle, ravioli..).
  • Anche le uova possono stare in questo ripiano, anche se non è sbagliato collocarle nell’apposito porta uova sullo sportello del frigo. Qualunque sia il loro alloggio lasciamole sempre isolate per evitare che vengano in contatto con le superfici del frigorifero. Sono un’ottima fonte di nutrienti, ma come noto, possono portare sul loro guscio batteri come la salmonella.

L’ULTIMO PIANO è quello con la temperatura maggiore. L’aria calda tende a salire e si arriva a 6-8°C. Possiamo quindi sistemare alimenti che hanno una conservazione più lunga: formaggi stagionati, scatolame e alimenti sottovuoto.

I CASSETTI IN BASSO sono classicamente dedicati alla frutta e alla verdura. Sono delle zone protette perché al loro interno ci sono almeno 6°C ovvero la temperatura ideale per la loro conservazione. Unico accorgimento? Non lavarle prima di riporle nei cassetti, perché l’umidità favorisce la crescita di muffe e batteri e il loro rapido deperimento.

Anche IL CONTROPORTA è una zona calda: 10-15°C. E’ il luogo migliore per sistemare tutto ciò che deve solo stare “al fresco”: acqua, bibite, succhi, vino, sottaceti, maionese o altre salse, olive e anche il caffè, che a questa temperatura mantiene il suo caratteristico aroma.

In pratica, il vostro frigo dovrebbe essere sistemato proprio così, come spiega l’immagine sotto.

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Conservare bene per prevenire

La corretta conservazione degli alimenti è un aspetto fondamentale per la nostra salute oltre che per evitare sprechi: ecco perché avere un frigorifero organizzato è un primo passo per raggiungere questo obiettivo.

 

Dott.ssa Maria De Marinis
Biologo nutrizionista

 

www.salute.gov.it/
Infografica: emotifood