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A tavola con il morbo di Alzheimer

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Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all’Alzheimer;
inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi.

Rita Levi-Montalcini

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. È la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei Paesi sviluppati: attualmente si stima ne sia colpita circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20% degli ultra-85enni, anche se in diversi casi può manifestarsi anche un esordio precoce intorno ai 50 anni di vita.

Si tratta di un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio), fino a compromettere l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere.
Questa malattia è caratterizzata dall’accumulo di placche senili e morte dei neuroni con perdita prima della memoria a breve termine, poi con disorientamento spazio-temporale e infine perdita delle funzioni cognitive.

 

QUALI SONO LE CAUSE DELL’ALZHEIMER?

L’1% dei casi di Alzheimer è causato dalla presenza di un gene alterato che ne determina la trasmissione da una generazione all’altra di una stessa famiglia. Il restante 99% dei casi si manifesta in modo “sporadico“, ovvero in persone che non hanno una chiara familiarità con la patologia.

 

PREVENZIONE

Non conoscendo ancora a fondo i meccanismi alla base della malattia, è difficile indicare alcune regole condivise per la prevenzione. Però circa un terzo dei casi di Alzheimer sono attribuiti a fattori di rischio modificabili, che potrebbero portare a una riduzione dei casi di malattia o comunque a ritardarne l’esordio. Diversi studi suggeriscono che il rischio della malattia possa essere ridotto diminuendo il rischio di malattie cardiache, sovrappeso e diabete (tutte patologie che influiscono negativamente sul benessere vascolare). Una dieta equilibrata a carattere prevalentemente vegetale unita ad una regolare e quotidiana attività fisica, ad un’appropriata stimolazione cognitiva e alla cura dei rapporti sociali, non fumare sono considerate tutte strategie a favore del benessere cerebrale e cognitivo.

Gli studi hanno inoltre evidenziato un legame tra una dieta ricca di acidi grassi saturi o idrogenati e colesterolo, e la degenerazione precoce e progressiva.
Sono state raccolte prove scientifiche che dimostrano come alimenti specifici esercitino un effetto diretto sull’accumulo delle placche e sulla loro eliminazione. Allo stesso modo, alcuni nutrienti possono modulare la risposta infiammatoria e lo stress ossidativo, fortemente compromessi nella malattia.

 

QUAL È DUNQUE UN’ALIMENTAZIONE CAPACE DI PREVENIRE LA MALATTIA?

Un’alimentazione ricca di fibre alimentari (cereali integrali, frutta fresca, legumi, ortaggi), di antiossidanti (vitamine C ed E, beta-carotene, selenio, rame, zinco, polifenoli), di fitosteroli e di acidi grassi polinsaturi (omega-3, omega-6 e omega-9).
Soprattutto, a prevenire le malattie degenerative del cervello, sono pesce e frutta secca oleaginosa come le nocciole, le noci e le mandorle, ma anche la carne di pollo. Il merito va al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi omega-3, capaci di ridurre il contenuto nel sangue della proteina beta-amiloide, associata ai problemi di memoria e all’insorgenza dell’Alzheimer.

Queste indicazioni evidenziano il ruolo potenziale di adeguate raccomandazioni dietetiche per la gestione clinica sia dei pazienti con diagnosi di Alzheimer sia di quelli a rischio di svilupparlo, sottolineando ancora una volta l’importanza della dieta per la salute!

Ecco alcuni composti a cui sono attribuite potenziali proprietà neuroprotettive e consigliati nella dietoterapia per il trattamento e la prevenzione delle malattie neurodegenerative:

  • Quercitina: è presente in alcuni frutti (mele, uva, olive, agrumi, frutti di bosco), verdure (pomodori, cipolle, broccoli, capperi), bevande (tè e vino rosso) ed estratti erboristici.
  • Epigallocatechina gallato (EGCG): è presente nel tè verde.
  • Resveratrolo: è presente nella buccia dell’acino d’uva, dunque nel vino.
  • Curcumina: è presente nella curcuma.

Tutte sostanze presenti nella dieta mediterranea che è risultata essere tra le più efficaci per prevenire le turbe cognitive leggere che spesso anticipano l’Alzheimer. Nello specifico, rallenterebbe il declino cognitivo negli anziani, e ridurrebbe il rischio di declino cognitivo lieve (fase intermedia tra il declino fisiologico e la demenza di Alzheimer) e la probabilità che tale declino sfoci nella malattia.

 

Dott.ssa Maria De Marinis
Biologo nutrizionista