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Sindrome metabolica: di cosa si tratta e come prevenirla con tre mosse

sindrome metabolica

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L’inizio è sempre oggi.
Mary Shelley

La sindrome metabolica rappresenta un gruppo di anomalie metaboliche fortemente associata ad un aumentato rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari.

Se sei in sovrappeso e hai una circonferenza addominale aumentata; se salti i pasti importanti e riempi la pancia con spuntini ricchi di zuccheri e grassi; se mangi spesso cibo spazzatura e stai sempre seduto, anche se oggi stai bene domani potresti andare incontro alla sindrome metabolica che è molto legata ad una situazione di sovrappeso ed obesità.

La sindrome metabolica, nota anche come sindrome X, è definita dall’OMS (organizzazione Mondiale della Sanità) come una condizione patologica caratterizzata dalla contemporanea presenza di alcuni fattori come forte obesità nella zona addominale, ipertensione, aumentato livello di colesterolo e trigliceridi, insulino-resistenza, iperglicemia o diabete mellito di tipo 2 conclamato.

cuore

La sindrome metabolica (detta anche sindrome da insulino resistenza) è caratterizzata dalla contemporanea presenza di almeno tre delle cinque alterazioni metaboliche ritenute fattori di rischio cardiovascolare. In Italia si stima che ne soffra circa il 25% della popolazione. Ma la sindrome metabolica può essere un fattore predisponente anche la formazione di diversi tumori (per esempio mammella, ovaio, prostata).

 

Diagnosi della sindrome metabolica

l criteri attualmente utilizzati per la diagnosi sono la presenza di almeno tre delle seguenti condizioni:

  • Circonferenza addominale maggiore di 94 cm per gli uomini e di 80 cm per le donne, oppure un indice di massa corporea superiore (BMI) a 30 kg/m2;
  • Trigliceridi superiori a 150 mg/dl;
  • Colesterolo HDL inferiore a 40mg/dl negli uomini e 50 mg/dl nelle donne;
  • Pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg o terapia con anti-ipertensivi in atto;
  • Glicemia a digiuno superiore a 110mg/dl.

Un fattore importante da considerare è anche l’età del soggetto, superiore ai 45 anni per gli uomini, ai 55 anni per le donne. Spesso, nella pratica ambulatoriale, incontro pazienti con alcune di queste condizioni. Il mio consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico che saprà fornire indicazioni precise su esami specifici necessari e protocolli diagnostici.

 

Cause: genetica ed epigenetica della Sindrome metabolica

Benché ci siano alcuni geni noti associati all’obesità e alla Sindrome metabolica, la crescita epidemica della malattia in un breve periodo rende la predisposizione genetica un componente minore. Quindi, l’epigenetica sembra avere un ruolo maggiore nella promozione della Sindrome metabolica. Studi epidemiologici, per esempio, hanno mostrato una forte associazione tra nutrizione intrauterina, schemi di nutrizione postnatale, crescita e sindrome metabolica negli adulti.

Ci sono studi che dimostrano come l’obesità parenterale può causare obesità nella prole attraverso cambiamenti epigenetici negli spermatozoi o negli ovociti o più comunemente nell’ambiente utero. Infatti i bambini nati da madre o padre obesi sottoposti a chirurgia bariatrica prima del concepimento dei bambini sono meno inclini all’obesità e alla sindrome metabolica rispetto ai bambini nati prima della chirurgia bariatrica.

 

Prevenzione e trattamento della sindrome metabolica

La prevenzione è la miglior terapia della sindrome metabolica. Per contrastarla, è necessario associare uno stile di vita attivo a una dieta equilibrata.

La prevenzione si basa sulla modifica dello stile di vita del soggetto: controllo del peso corporeo, moderazione dell’assunzione di carboidrati con la dieta (con riduzione degli zuccheri semplici e aumento dei carboidrati complessi), riduzione dell’assunzione di grassi saturi e aumento del contenuto di acidi grassi omega3, aumento dell’attività fisica generale e riduzione, quando sia presente, dello stato di stress.

L’attività fisica è una componente chiave del dispendio energetico e del bilancio energetico. Ma il beneficio dell’esercizio fisico nella prevenzione della sindrome metabolica va oltre il beneficio immediato del dispendio calorico. Con l’esercizio costante, infatti, ci sono cambiamenti strutturali nei muscoli, aumento del numero di mitocondri nelle fibre, secrezione di ormone metabolicamente benefico come l’irisina, ottenendo così l’inversione della resistenza all’insulina muscolare e la riduzione della lipogenesi epatica postprandiale. Al contrario, l’aumento dello stile di vita sedentario è una delle principali forze trainanti per una maggiore prevalenza della Sindrome Metabolica.

La dieta, è fondamentale per il controllo del peso corporeo, moderando dell’assunzione di carboidrati (con riduzione degli zuccheri semplici e aumento dei carboidrati complessi) e riducendo l’assunzione di grassi saturi a favore degli acidi grassi omega3.

Studi preliminari hanno fornito prove a sostegno di un ruolo benefico della dieta mediterranea nella prevenzione del diabete e della sindrome metabolica.

Nello studio Predimed, infatti, è stato osservato che l’uso di olio extra vergine di oliva (EVO) somministrato come supplemento alla normale dieta di tipo occidentale ha ridotto l’incidenza di sindrome metabolica e ipertensione.

 

Nutraceutici nella gestione della Sindrome Metabolica

Gli integratori alimentari che forniscono benefici per la salute, oltre al valore nutrizionale di base, sono chiamati nutraceutici. Vari composti naturali derivati da estratti di piante, spezie, erbe e oli essenziali hanno benefici dimostrabili nella gestione dei pazienti con Sindrome Metabolica.

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Poiché i benefici di questi nutraceutici sono ancora in fase di studio, queste terapie non sono raccomandate in sostituzione delle farmacoterapie attualmente utilizzate nella Sindrome Metabolica.

 

» La curcumina

La curcumina è un derivato della curcuma ( Curcuma longa ), una spezia comunemente usata nel sud-est asiatico. Il principio attivo, diferuloilmetano, è noto per avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti con effetti negativi sull’obesità ma positivi sulla sensibilizzazione all’insulina.

 

» Aglio

L’aglio ( Allium sativum ), un condimento comunemente usato, è noto per avere un’azione medicinale grazie alle sue proprietà antiossidanti e antitrombotiche. Alcuni studi scientifici hanno scoperto che l’aglio crudo migliora la sensibilità all’insulina nei ratti nutriti con fruttosio e può avere effetti simili nell’uomo.

 

» Cannella

La cannella (Cinnamomum verum ), usata come spezia e agente aromatizzante, è spesso usata nelle medicine tradizionali cinesi e indiane. Gli estratti di cannella e i polifenoli hanno proprietà antitrombotiche, insulino-sensibilizzanti, ipolipemizzanti, antinfiammatorie e antiossidanti estremamente utili nella Sindrome Metabolica. I polifenoli della cannella hanno un’attività simile all’insulina e diversi studi hanno riportato miglioramenti nei controlli glicemici e nei livelli lipidici.

 

» Berberine

La berberina è un alcaloide della pianta Rhizoma coptidis ed è usato in Cina per le sue proprietà antimicrobiche ed è noto per avere proprietà antidiabetiche. Gli studi sugli animali resistenti all’insulina mostrano che l’uso della berberina migliora il peso corporeo, i livelli di trigliceridi e la sensibilità all’insulina. Ha un’azione insulino-sensibilizzante, simile alla metformina (farmaco usato nel diabete di tipo 2). Studi sull’uomo con sindrome metabolica hanno riportato una riduzione della circonferenza della vita, dei livelli di trigliceridi e della pressione arteriosa sistolica, specialmente nelle donne.

 

» Acidi grassi Omega

Gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga Omega-3 (PUFA) sono stati ampiamente studiati in molteplici studi epidemiologici, in particolare in relazione al loro ruolo protettivo nelle malattie correlate alla sindrome metabolica. Due PUFA specifici, presenti in abbondanza negli oli di pesce, hanno ricevuto ampia attenzione, portando a importanti raccomandazioni preventive per la popolazione. I PUFA hanno dimostrato di inibire la lipogenesi e indurre l’ossidazione degli acidi grassi nel fegato e nel tessuto adiposo.

 

» Sulforafano

Il sulforafano è estratto da verdure della famiglia Brassicaceae o Cruciferae come i broccoli, cavoli verze, cime di rapa, ha recentemente dimostrato di avere potenziali effetti benefici in questa sindrome grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Numerosi studi sugli animali hanno dimostrato un ruolo protettivo del sulforafano contro vari disturbi come l’ipertensione, l’iperlipidemia e il diabete, tutti componenti chiave della Sindrome Metabolica.

 

Conclusione

La sindrome metabolica è uno stato fisiopatologico complesso che origina principalmente da uno squilibrio dell’apporto calorico e del dispendio energetico, ma è anche influenzato dalla composizione genetica / epigenetica dell’individuo, dalla predominanza dello stile di vita sedentario rispetto all’attività fisica e da altri fattori come la qualità e la composizione del cibo e composizione di microbi intestinali.

La sindrome metabolica aumenta il rischio cardiovascolare in maniera proporzionale al numero di fattori di rischio presenti e con modalità additive all’impatto dei singoli fattori. Nessun singolo rimedio può essere prescritto per la sua eradicazione o addirittura riduzione.

Poiché la sindrome dipende in larga misura dalla resistenza all’insulina e da problemi metabolici il soggetto che ne è affetto trarrà notevole giovamento da un intervento sullo stile di vita e sull’alimentazione.

Ecco quindi alcuni consigli per prevenire la Sindrome Metabolica in tre mosse che sono in grado di migliorare decisamente situazioni di rischio:

  • Dieta: ridurre il carico glicemico eliminando zuccheri, dolci, bibite, pane e riso bianco e sostituirli con pane e riso integrali e legumi; aumentare in modo rilevante il consumo di frutta e verdura tra cui le crucifere; sostituire le carni grasse con tagli magri, carni bianche e soprattutto pesce;
  • Attività fisica: aumentare il movimento e se possibile praticare una forma continuata di attività fisica, ad esempio un minimo di almeno tre o quattro camminate veloci settimanali di almeno quarantacinque minuti;
  • Peso: ridurre decisamente il peso riportando la circonferenza addominale al di sotto dei valori sopra indicati.

La modifica dello stile di vita è indispensabile nella gestione dei fattori di rischio sopracitati.

 

Dott.ssa Maria De Marinis
Biologo nutrizionista

 

Bibliografia

The Global Epidemic of the Metabolic Syndrome (Mohammad G. Saklayen)
Pathophysiology of the metabolic syndrome (McCracken E, Monaghan M, Sreenivasan S.)
Metabolic syndrome: pathophysiology, management, and modulation by natural compounds
(Yogita Rochlani, Naga Venkata Pothineni, […], and Jawahar L. Mehta)
The metabolic syndrome (Nigel Unwin)