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Valutazione della composizione corporea

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Come definire lo stato di nutrizione e stimare i potenziali rischi per la salute

composizione

“Non credo che il nuoto faccia dimagrire. Non ho mai visto un ippopotamo magro.”
(HEINZ SCHENK)

“CONTROLLA IL PESO E MANTIENITI IN FORMA!” è una regola da rispettare, ma il numerino sulla bilancia è solo una stima del peso globale che non tiene conto della “composizione corporea“, fattore fondamentale per la valutazione dello stato fisico.

Valutare la composizione corporea non significa conoscere solo il proprio peso, ma significa capire in modo oggettivo ed analitico da cosa è composto (muscolo, acqua, grasso) e come queste componenti cambiano nel tempo.

L’omeostati nutrizionale si ottiene quando il peso corporeo è in un rapporto perfetto tra massa grassa (FM) e massa magra (FFM).

La valutazione della composizione corporea è essenziale nel definire lo stato di nutrizione e di salute dell’individuo.
Valutare quantità e qualità di massa grassa (FM), massa magra (FFM) e stato di idratazione è utile nel definire l’efficacia dell’intervento nutrizionale.

Esistono diversi metodi non invasivi in grado di analizzare la composizione corporea. In questo articolo affronteremo l’antro-plicometria, mentre qui si parlerà della BIOIMPEDENZIOMETRIA, uno dei metodi più utilizzati per valutare la composizione corporea che, attraverso il passaggio di una corrente ad intensità ridotta e costante all’interno del corpo, ci permette di stimare con una certa precisione la percentuale di massa magra e massa grassa presenti.

 

ANTROPOMETRIA

strumenti antropometrici

L’antropometria è la scienza che si occupa della misurazione del corpo umano, sia nella sua totalità che nelle sue componenti specifiche (diametri, lunghezze e circonferenze). In campo nutrizionale o dietologico, i dati servono per valutare la composizione corporea del paziente e il suo stato nutrizionale per poter meglio calcolare i fabbisogni nutrizionali individuali e seguire nel tempo l’efficacia della terapia nutrizionale e/o dell’allenamento fisico.

L’antropometria e le varie metodiche strumentali si avvalgono di procedure standardizzate e valori di riferimento per soggetti sani, malati e/o a rischio, essenziali per una diagnosi precoce e un recupero completo.

L’antropometria consente di valutare lo stato di nutrizione e standardizzare il rischio cardio-metabolico associato al sovrappeso e all’obesità.

La prima parte di una valutazione antropometrica riguarda sicuramente quelle che sono le misure come la statura e il peso.

Bilancia e stadiometro sono strumenti essenziali.

 

IL CALCOLO DEL BMI (BODY MASS INDEX) O IMC (INDICE DI MASSA CORPOREA)

strumenti antropometrici

Il calcolo del BMI è un parametro di riferimento utile quando si deve affrontare una dieta sia essa per motivi estetici, di salute o correlata a determinate attività sportive.
È un punto di partenza essenziale per stabilire gli obiettivi nutrizionali.

Si utilizza l’indice di massa corporea (BMI) per una rapida valutazione del paziente, essendo un buon predittore di mortalità e morbilità. Per contro, però, non discrimina tra massa grassa (FM) e massa magra (FFM) e non descrive la distribuzione corporea del grasso (viscerale o periferica). Il peso, infatti, rappresenta la somma di tutti i compartimenti corporei senza distinguere tra questi.

 

COME SI CALCOLA IL BMI?

C’è una formula molto semplice per calcolare l’Indice di Massa Corporea di un individuo: Kg del peso divisi per l’altezza in mq (kg/m2).

In pratica il BMI aiuta a comprendere fino a che punto il peso di una persona si discosta da ciò che è considerato normale/ ottimale. In particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera un BMI inferiore a 18,5 sottopeso, uguale o superiore a 25 sovrappeso e superiore a 30 obeso.

CALCOLA IL TUO BMI

bmi

 

COME INTERPRETARE L’INDICE DI MASSA CORPOREA?

Il BMI, essendo legato al peso, negli uomini sarà sempre più alto che nelle donne (in media). Dopo i 30 anni nel genere maschile la curva BMI comincia a scendere verso il basso, mentre nel genere femminile tende sempre a salire, specialmente dopo la menopausa.

L’interpretazione dell’indice di massa corporea viene condotta secondo i criteri definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sono così contraddistinti:

  • sottopeso se il valore è inferiore a 18,5
  • normopeso se il valore oscilla tra 18,5 – 24,9
  • sovrappeso se va dai 25 – 29,9
  • obesità se è superiore ai 30 e oltre
  • obesità estrema se supera i 40 e oltre

tabella massa

Naturalmente, più aumenta l’IMC, soprattutto per le classi “sovrappeso” e “obesità”, maggiore sarà il rischio di complicazioni per la salute, come la comparsa di diabete tipo 2, patologie cardiovascolari, malattie renali, problemi articolari da sovraccarico, disfunzioni ormonali.

Per il calcolo, però, bisogna tenere in considerazione anche del sesso e dell’età della persona.-
La tabella del BMI riportata qui sotto contiene una classificazione delle diverse categorie di peso in funzione dell’età e ti permette di capire se il tuo indice di massa corporea si trova al limite con un’altra categoria di peso. Ad esempio, potresti rientrare nella categoria “peso normale” pur tendendo già al “sovrappeso” o al “sottopeso”.

tabella massa

La seconda parte di una valutazione antropometrica consiste nella misurazione dei perimetri e delle circonferenze con l’ausilio di uno strumento come il nastro metrico per poi passare alla misurazione dei diametri con l’utilizzo del calibro osseo.

Esistono tre indicatori di adiposità facili da utilizzare:

  • la circonferenza vita (WC), che in rapportato all’ altezza è il miglior predittore di patologie associate all’obesità
  • la circonferenza fianchi, la cui interpretazione è basata sul rapporto vita/fianchi ed è considerato utile al pari di BMI e WC
  • il diametro sagittale dell’addome

La circonferenza degli arti, invece, viene utilizzata maggiormente per valutare il rischio di malnutrizione per difetto.

Nello specifico:

  • la circonferenza braccio è un predittore di mortalità in pazienti acuti ospedalizzati
  • la circonferenza degli arti inferiori è ritenuto un buon predittore della massa magra (FFM)
  • la circonferenza del polpaccio combina una valutazione quantitativa della FFM con la funzionalità, la qualità di vita e la fragilità

Alcune misure, inoltre, sono più interessanti di altre in quanto forniscono maggiori informazioni.

È il caso del grasso situato nella regione addominale, associato a maggiori rischi per la salute rispetto a quello presente in regioni periferiche. La misura della circonferenza addominale è impiegata anche nel calcolo del rapporto tra questa stessa circonferenza e quella dei fianchi.

Tale indice permette di distinguere tra un’obesità viscerale da un’obesità prevalentemente periferica.

Come nel caso della sola circonferenza addominale, anche tale rapporto costituisce un predittore di anomalie metaboliche e di rischio cardiovascolare più importante degli stessi livelli di sovrappeso. Infatti, il rapporto vita/fianchi (WHR) si è dimostrato un valido indice predittivo per lo sviluppo di diabete e ipertensione arteriosa nell’uomo e per lo sviluppo di diabete e cardiopatia ischemica nella donna.

Infine, ci sono le misurazioni dei pannicoli adiposi, quindi l’analisi plico-antropometrica.

 

LA PLICOMETRIA

Per misurare la percentuale di grasso corporeo, la plicometria è il metodo più utilizzato.

La plicometria è una tecnica semplice, non troppo costosa, indolore e non invasiva.

Il vantaggio sostanziale di questo metodo di misurazione è rappresentato dal buon rapporto esistente tra l’affidabilità del risultato (soprattutto nei soggetti giovani) e il costo e la semplicità nell’uso.

Il termine plicometria si riferisce alla misura dello spessore di una piega della cute e del tessuto adiposo sottocutaneo, sollevata in punti del corpo standardizzati.

Data la relazione fra il grasso sottocutaneo e il grasso corporeo totale, si ritiene che il risultato della misura delle pliche sia un buon indicatore della densità corporea totale.
Lo spessore del pannicolo adiposo, comunque, varia con l’età, il sesso e l’etnia.
La plicometria, quindi, fornisce una misura indiretta della massa grassa a partire dalla valutazione dello spessore delle pliche cutanee utilizzando formule che comprendono dalle tre alle sette sedi di repere.
La formula più utilizzata è quella di Durnin-Womersley, che prevede l’utilizzo di quattro pliche: bicipitale, sottoscapolare, sovra iliaca e tricipitale.

La misura delle pliche si effettua per mezzo di un plicometro, uno strumento fondamentale per analizzare la struttura fisica di una persona.

Il plicometro è uno strumento che può essere paragonato al calibro di un meccanico in quanto è costituito essenzialmente da una pinza e da una scala graduata che misura la distanza tra le punte.

Il plicometro esercita una pressione che agisce sulla piega cutanea sollevata costante e controllata, per non provocare lo schiacciamento del tessuto adiposo.

Da queste considerazioni appare dunque evidente quanto l’analisi della composizione corporea sia determinante nella diagnosi di condizioni patologiche associate all’alterazione di specifiche componenti e per approntare piani di intervento adeguati.

Per i professionisti della nutrizione questo studio rappresenta il principio di qualsiasi valutazione nutrizionale, da cui procedere per sviluppare programmi dietetici mirati.
Affidarsi alla sola bilancia come elemento di valutazione, è difatti assolutamente riduttivo: questo strumento rileva il peso di qualsiasi senza distinguerne la natura.

Pertanto, poter comprendere in che misura le varie componenti contribuiscano alla definizione del nostro peso ed in che modo siano distribuite, è il presupposto essenziale per stabilire l’effettiva condizione fisica di chiunque ed intervenire di conseguenza.

 

Dott.ssa Maria De Marinis
Biologo nutrizionista

 

Bibliografia

1. S. Smith, A.M. Madden. Body composition and functional assessment of nutritional status in adults: a narrative review of imaging, impedance, strength and functional techniques. Journal of Human Nutrition and Dietetics. 2016. DOI: 10.1111/jhn.12372

2. S. Smith, A.M. Madden. Body composition and morphological assessment of nutritional status in adults: a review of anthropometric variables. Journal of Human Nutrition and Dietetics. 2016. 29(1):7-25. DOI: 10.1111/jhn.12278.

3. Sergi G, De Rui M, Stubbs, Veronese N, Manzato E. Measurement of lean body mass using bioelectrical impedance analysis: a consideration of the pros and cons. Aging Clin Exp Res. 2016. DOI: 10.1007/s40520-016-0622-6. METODICHE STRUMENTALI